Specifico che qui in Oriente il cliente si aspetta che il commesso gli proponga in continuazione della merce, fornisca pareri e adulazione, condotta che in Italia verrebbe considerata poco professionale e inopportuna. Inoltre, per il cinese è inspiegabile che un negozio chiudi alle 7 di sera, o peggio che faccia chiusura nonostante ci siano ancora dei clienti all’interno, o ancora più difficile concepire che i commessi vadino in pausa pranzo nonostante ci siano dei clienti interessati a comprare. Tutto ciò è comprensibile se si osserva il fenomeno considerando le differenze culturali. I commessi italiani non sono affatto maleducati, ma vengono visti così dal cinese in quanto tradisce le sue aspettative: per un cinese è scontato che un commesso non faccia pausa pranzo, ma mangi all’interno del negozio magari sul bancone disposto sempre a mettere da parte il pranzo per rispondere alle domande del cliente o per mostrargli altri prodotti, come è anche dato per scontato che una volta entrato in un locale, il commesso rinvii la chiusura. Nei grandi centri commerciali cinesi che raccolgono tutti i grandi brand italiani, i commessi lavorano all’ “italiana” ovvero rispettando orari di chiusura e pausa pranzo, ma il cliente cinese non si scompone in quanto si aspetta sia così, ma non lo accetta assolutamente nel caso si tratti di un locale all’esterno di un centro commerciale. C’è inoltre da tener presente che il turista cinese in Italia vuol comprare il più possibile nei pochi giorni che ha a disposizione, il che lo rende nervoso e particolarmente sensibile al fattore tempo.
Alcuni suggerimenti:
Sorridete, salutate il cliente magari con un semplice “Ni hao”, mostrategli spontaneamente più di un prodotto fino a quando vi farà capire che vuol dare un’occhiata in autonomia; se in orario di chiusura, trattenetevi il tempo necessario per concludere l’affare, magari spingendo improvvisamente un altro prodotto scontato, che il cinese comprerà sicuramente per educazione e perchè non sa dire di no alle promozioni!
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