L'articolo di Luigi Grassia comparso su La Stampa il 19/03/2013 illustra come l'agroalimentare sia il prodotto che ha più possibilità di trovare spazi sul mercato cinese. Un prodotto che non può avere concorrenza a ribasso sul prezzo e che non può essere contraffatto dai cinesi! Riporto alcuni paragrafi dell'articolo...
Se potesse vivere di solo export l'Italia sarebbe già in pieno rilancio. Peccato che invece il mercato interno continui a essere depresso. Ma lo scatto con cui gli esportatori italiani (nell'industria e nell'agricoltura) sono balzati sulla ripresa economica internazionale dimostra l'incredibile vitalità del nostro sistema produttivo, nonostante le tasse, la burocrazia e la politica che mettono i bastoni fra le ruote. Dice l'Istat che le vendite italiane all'estero hanno inaugurato il 2013 con un balzo dell'8,7% tendenziale, cioè su base annua (a gennaio rispetto allo stesso mese del 2012) mentre le importazioni sono risultate in discesa (-1,8%).
Guardando alla direzione dei flussi commerciali, a gennaio la crescita tendenziale dell'export è accentuata in particolare verso i paesi dell'Asean, cioè le nazioni del Sud Est asiatico (+32,2%), e verso i paesi petroliferi dell'Opec (+26,1%); fra gli Stati europei si segnala come curiosità statistica il boom dell'export verso il Belgio (+27%). Quanto ai prodotti italiani che vengono più apprezzati oltre i nostri confini, a gennaio rispetto a dodici mesi prima risulta molto forte l'espansione delle vendite di prodotti alimentari, di bevande e di tabacco (+21,5%), degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+17,2%) e degli apparecchi elettrici (+16,2%). L'associazione Coldiretti sottolinea invece il grande successo che continua ad avere all'estero la produzione agroalimentare italiana. Con un balzo record del 21% il Made in Italy enogastronomico segna a gennaio un tasso di crescita più che doppio rispetto alla media (+8,7%) e questo dopo un 2012 che già è stato da record, con un fatturato di settore pari a 31,8 miliardi di euro. Ancora la Coldiretti sottolinea, commentando i dati dell'Istat, che il vino è stato nel 2012 il prodotto agroalimentare più esportato dall'Italia con un valore record di 4,7 miliardi di euro, seguito dall'ortofrutta fresca, dalla pasta e dall'olio di oliva che sono i componenti base della dieta mediterranea riconosciuta in tutto il mondo per le sue qualità a vantaggio della salute.
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